UtUnumSint
Vi fu un uomo
mandato da Dio (II parte)
“Non era lui la Luce": Giovanni Battista non era la Luce. Tutte le creature
non sono la Luce. Noi non siamo la Luce:
né per noi stessi, né per gli altri. E' la lezione fondamentale del mistero che
ci circonda e ci compenetra: noi non siamo la Luce. Quindi non dobbiamo pretendere di essere
Luce, né di comportarci come fossimo Luce. E non dobbiamo ritenere nessuna
creatura come nostra Luce. "Una sola è la Luce degli uomini; uno
solo è il Maestro".
Giovanni Battista non era la Luce, ma
rendeva testimonianza alla Luce. Dovrebbe essere la testimonianza, il messaggio
di ogni uomo, di ognuno di noi.
Nessuno di noi ha l'autorità della Luce;
nessuno di noi può salvare. "Voi
siete tutti discepoli", dice Gesù.
La Luce viene da Dio; la salvezza viene
da Dio. Sapendo questo, è a Dio che l'uomo deve guardare. "L'uomo vive di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio”.
La Parola che illumina, trasforma, salva
e fa vivere, discende dal Cielo di Dio e riconduce al Cielo di Dio quanti
l'ascoltano e la intendono. Essa è nel
mondo, ma non viene dal mondo.
Niente di ciò che viene dal mondo può
salvare l'uomo; ma tutto lo educa ad alzare gli occhi al disopra delle cose,
degli argomenti e dei problemi del mondo.
Niente che sia del mondo può costituire
lo scopo di vita di un uomo, poiché l'uomo è fatto per ciò che trascende il
mondo, e tutto, anche il mondo stesso, lo educa a non arrestarsi nelle cose del
mondo.
L'uomo è fatto per la Verità assoluta,
immutabile, eterna. La sua felicità sta nella conoscenza della Verità, che si
conclude in Amore, e quindi in Vita. Per questo tutto ciò che appartiene al
mondo non può costituire, ma non deve anche costituire, lo scopo di vita
dell'uomo. Certamente l'uomo può farlo scopo di vita, ma in tal caso si apre la
strada all'infelicità, all'inganno ed alla schiavitù: da cui non gli è
possibile uscire tanto facilmente. "Poiché
siete stati creati con un’intelligenza che vi fa comprendere la Verità di Dio,
non lasciatevi ingannare dalle realtà che durano quanto dura un giorno”,
scriveva S. Gregorio di Nissa. "L'uomo vive come persona nella misura in cui vede Dio”,
conferma in un suo recente editoriale la Civiltà Cattolica. E Thomas Merton: "La
scoperta di Dio è l'unico scopo per cui un uomo possa vivere”.
La Parola di Dio che salva è nel mondo, ma non
appartiene al mondo e non ristagna nelle realtà terrestri; ma, attraverso le
realtà terrestri, apre un varco per noi verso la Realtà di Dio. La Parola di Dio
è per noi via alla Verità e alla Vita eterna.
Essa non parla le parole degli uomini,
ma riceve testimonianza dagli uomini. Giovanni Battista venne per rendere
testimonianza a questa Luce, e ogni uomo ha bisogno di ascoltare e di intendere
questa testimonianza per trovare la via della vita, poiché fintanto che vive
nelle realtà terrestri e per esse, fintanto che si aggira tra gli argomenti del
mondo e passa le sue giornate negli interessi e nei problemi del mondo,
appartiene alla notte dell'Antico Testamento in cui si vive a tentoni, senza
saper dove andare. "Vivevate un
tempo senza Dio, in balìa degli elementi del mondo”, scriveva S. Paolo ai
primi cristiani. E' un’esperienza che si
ripete per ogni uomo prima d’incontrare il Cristo.
Giovanni è la notte che rende
testimonianza al giorno; è il deserto che rende testimonianza alla sorgente; è
il silenzio che rende testimonianza alla parola; è la voce che invita al
silenzio per lasciar parlare Colui che, solo, ha qualcosa da dire agli uomini:
il Verbo di Dio. Giovanni è la voce
della coscienza dell'uomo che gli fa toccare la sua miseria quando più si vanta
e si crede ricco, che gli fa toccare la sua debolezza quando si crede forte, la
sua cecità quando più si crede al sicuro, il suo niente quando più si crede
tutto.
In Giovanni è rappresentato il senso di
attesa dell'umanità. Egli è la testimonianza alla Luce di tutto ciò che non è
Luce, è la testimonianza a Dio di tutto ciò che non è Dio.
Non è questa testimonianza che salva
l'uomo. Giovanni Battista non salva l'uomo, come non lo salvano la legge, la
giustizia, la penitenza; tutte le opere dell'uomo non salvano l'uomo, poiché
non lo liberano, e non possono, dalla schiavitù al pensiero del suo io, e
quindi dalla soggezione al mondo.
Giovanni Battista non salva l’uomo, ma
lo prepara all'incontro con Colui che lo salva. Chi salva l’uomo è Cristo, il
Verbo di Dio fatto uomo, il Maestro che tiene lezioni di Verità e di Vita agli
uomini, che muore per condurli a conoscere il volto del Padre, affinché possano
attingere qui, e ognuno personalmente, la vera Luce.
(articolo pubblicato il 08.12.1976,
sul
settimanale Diocesano “La Fedeltà”, scritto da Luigi Bracco)