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Mercoledì 24 novembre 2021

(cassetta di mercoledì 24.11.1993)

 

 

Ma prima che accadano queste cose

(Lc 21, 12-19)

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ma prima che accadano queste cose metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Parola del Signore

(16:10)

 

Delfina: “Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime”, se non c'è perseveranza non c'è cammino, per questo non dobbiamo fermarci al primo annuncio perché la conoscenza è un approfondimento eterno.

Luigi: Si, ma ci vuole questa pazienza, questa perseveranza fino all’ultimo, fino all’ultimo.

 

Giovanna: “Vi metteranno le mani addosso”, cioè vi perseguiteranno; è come se Dio mettesse chi cerca Dio in balia degli altri.

Luigi: Le mani le hanno già messe su Cristo. Mettere le mani addosso vuol dire tendere a possedere e il mondo e gli uomini tendono sempre a possedere. Chi cammina nello spirito invece tende a capire, non tende a possedere, non mette le mani addosso.

Giovanna: C'è un momento in cui il mondo sembra che prevalga sulla vita dello spirito, anche personalmente.

Luigi: Si, perché è necessario per la salvezza del mondo.

 

Osvaldo: “Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa”, significa che bisogna vivere costantemente secondo Dio?

Luigi: Si, perché se tu ti prepari, poi fai conto su quello che ti sei preparato; invece bisogna imparare a fare in tutto conto su Dio, in modo da avere il pensiero sempre libero con Dio.

Osvaldo: A quel punto si può dire che il tempo sparisce?

Luigi: Si, con Dio il tempo sparisce perché la verità è fuori dal tempo; se tu capisci una cosa nella Verità sei fuori dal tempo.

Osvaldo: Solo se abbiamo la consapevolezza che è Lui che ci sta parlando, possiamo non preparare la nostra difesa.

Luigi: La consapevolezza viene da Dio, è Lui che ci rende consapevoli. Invece se tu ti allontani da Lui diventi inconsapevole.

 

Riccardo: “Questo vi darà la possibilità di rendere testimonianza”, solo se si ha presente Dio.

Luigi: Certo, perché se non hai presente Dio che testimonianza sarebbe? Ognuno di noi rende testimonianza di ciò per cui vive. Se tu vivi per una cosa, rendi testimonianza che per te quella cosa è la più importante. Solo se vivi per Dio, si rende testimonianza al mondo e a te stesso che Dio per te è ciò che vale più di tutto. Quindi ognuno di noi, volente o nolente, che lo sappia o no, rende testimonianza di ciò per cui vive. E il mondo ti osserva e riceve testimonianza.

Non sono tanto le parole che uno dice che rendono testimonianza, ma è ciò per cui uno vive.

Riccardo: Si, è una questione di pensiero.

Luigi: Si, dove tu hai il pensiero è ciò per cui tu vivi, il fine per cui tu vivi. Il mondo ti osserva, vede che cammini e dice: “Chissà dove va?”. Ad un certo momento vede che ti fermi a Cuneo e dice: “Ah, va a Cuneo, aveva in testa Cuneo”.

 

Silvana: Tra il vangelo di ieri e quello di oggi ci sono queste parole di Gesù che dice: “Ma prima che avvengano queste cose…”, e poi parla dei suoi discepoli: “Metteranno le mani sopra di voi”. Non capisco perché dica questo.

Luigi: Perché ad un certo momento avviene per tutti la fine dei valori per cui uno ha vissuto, avviene sia per chi è discepolo e sia per chi non lo è; avviene sia per chi è preparato sia per chi non è preparato. I tempi sono di Dio, quindi arrivano per tutti. Gesù annuncia che c'è questa grande purificazione. Se tu vivi per il mondo, il mondo non ti perseguita, mentre se vivi per Dio il mondo ti perseguita. Ora, la persecuzione del mondo verso chi cerca Dio, è il soffiare del vento che alimenta la fiamma. Ma chi non ha la fiamma accesa non passa attraverso quella prova.

Silvana: Ma le prove non si identificano con le guerre di cui parlava nei versetti precedenti?

Luigi: La fine del mondo avviene proprio in quanto c'è questa conflittualità, e questo arriva per tutti. Anche per chi non vive per Dio arriva un momento in cui ha dentro di sé delle contraddizioni, ha una guerra interiore, che lo distrugge, perché gli annulla tutti quei valori per cui ha vissuto. Però prima che succeda questo, per i discepoli, per coloro che cercano Dio, c'è la purificazione.

Silvana: Per cui a quel punto non lo vivono più in modo tragico.

Luigi: Si, non vivono la tragicità perché quando una cosa è illuminata dalla parola perde la tragicità. La tragicità avviene in quanto tu ti trovi con una realtà che non riesci a capire, oppure ti trovi con un pensiero che non trova la sua realtà; hai un pensiero su una cosa ma non trovi la realtà corrispondente quella cosa. Allora ti apri al tragico perché ti trovi con una realtà che non riesci ad assimilare nel pensiero.

 

Osvaldo: Ma se c'è stata la purificazione, è più giusto dire che queste cose tragiche non si verificano più.

Luigi: No, perché queste cose avvengono per la purificazione, queste persecuzioni avvengono per purificare i discepoli. Se tu vivi per il mangiare e per il vestire, avrai tanti amici, tanti compagni che hanno voglia di mangiare e di vestirsi. Ma se tu smetti di preoccuparti del mangiare e del vestire e ti occupi delle cose dello spirito, tu avrai tutti che si scagliano contro di te perché non ti capiscono. Per cui tutti coloro che lottano contro di te, servono per purificarti, per confermarti nel cammino che hai intrapreso.

 

Pinuccia B.: “Sarete traditi dai fratelli, dai genitori, dai parenti”.

Luigi: Si, perché non c'è legame che tenga.

Pinuccia: Qui si riferisce ai discepoli, ma cosa significa per noi personalmente?

Luigi: Ma siamo tutti discepoli. Il mondo odia (odiare significa mandare a morte) coloro che non può capire. Il vero uccidere è sempre un fare fuori, per cui tu ti senti sola.

 

 

 

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